Santorini: sole, mare e… buona birra

Santorini: sole, mare e… buona birra

‏Case bianche incastonate sulla scogliera, mare blu intenso, una gastronomia tipica e sfiziosa e… tanta birra: questo e non solo è ciò che l’isola greca di Santorini offre a chi ama il mare e la birra.

‏Situata nella parte sud dell’Egeo e facente parte delle Cicladi, Santorini si trova a circa 200 km dalla madre patria Grecia.

Santorini è un’isola caratterizzata dal cratere vulcanico, esploso 3500 anni fa, sul quale si affaccia la capitale Thira e i vari villaggi, tutti di un bianco abbacinante, allineati lungo l’orlo della scogliera a 300 metri d’altezza sul mare.

L’isola conta poco più di 15mila abitanti su una superficie di 75 chilometri quadrati, ma in estate le presenze si moltiplicano con l’arrivo di turisti di ogni parte del mondo: oltre 2 milioni di persone ogni anno, è una tappa obbligata per chi vuole visitare la Grecia.

‏Oltre alle bellezze naturali, l’isola offre anche il sito archeologico di Akrotiri, il più importante dell’Egeo, dopo Delos.

La Gastronomia di Santorini

‏Prima di addentrarmi a illustrare la parte birraria del viaggio, vorrei segnalare agli amanti della gastronomia che Santorini offre un’incredibile scelta di ristoranti di ogni livello e tipo di cucina.

Naturalmente quella greca è la più diffusa, ma non mancano locali che propongono cucina internazionale, dalla giapponese alla messicana.

La cucina greca è basata su ingredienti semplici: olive nere, sottaceti, acciughe, polpettine di carne, involtini di riso in foglie di vite, il tutto accompagnato da pita, un pane tradizionale, sempre presente sulla tavola, per accompagnare i piatti a base di carne o verdure.

Fra le ricette greche più tipiche c’è la moussaka, un pasticcio a base di carne tritata e melanzane, arricchita con besciamella e formaggio oppure i souvlaki, tipici spiedini di carne speziata

‏Per concludere questa carrellata gastronomica, assolutamente da assaggiare, il famoso yogurt cremoso servito come dessert con frutta secca e miele.

santorini

‏In fatto di bevande, l’isola è storicamente legata al vino, le viti sono ovunque, tenute basse proteggerle dai venti invernali.

Non mancano poi i liquori tipici: l’Ouzo, il Raki e il Metaxta.

Ma d’estate, quando Santorini brulica di turisti, è la birra grande protagonista, con consumi incredibili.

Fino a qualche anno addietro si potevano trovare quasi esclusivamente birre Lager o qualche Pilsner, ma oggi si trova birra ovunque: nei numerosissimi baretti, nei ristoranti e soprattutto nei piccoli supermercati che, in fatto di birra, sono fornitissimi di ogni marca e tipo.

‏Sull’isola si possono trovare molte birre d’importazione: Heineken, Carlsberg, Stella Artois, Paulaner, Amstel, Fischer, Bud, Oranjeboom, McFarland, etc… oltre ad alcune birre greche come Fix Hellas, Mythos e Alpha.

2 Birrifici Artigianali per gli Appassionati

‏Per la gioia degli appassionati sono molto diffuse anche delle ottime birre artigianali, non pastorizzate e non filtrate, prodotte dai due birrifici locali: Volkan Brewery e Donkey Brewery.

La Volkan Brewery è situata a Thira, la capitale dell’isola e produce:

  • Volkan Santorini Blonde, una Pilsner di colore oro chiaro, prodotta con malto d’orzo e frumento con aggiunta di miele e cedro; è una Dry Hopped di corpo leggero, gusto di malto con luppolo percettibile.
  • Volkan Santorini Black, una Wheat Lager di colore scuro, prodotta con malto d’orzo e frumento, luppolo, con aggiunta di miele e cedro, corpo medio, gusto di tostato e cioccolato, secco, molto vicino a quello delle Stout.
  • Volkan Santorini Grey, una Wheat Beer che il birrificio definisce Exotic, in quanto viene prodotta a bassa fermentazione, con malto di frumento, luppolo e con l’aggiunta di miele, cedro e bergamotto; il colore è oro pallido, il corpo leggero e il gusto fruttato e agrumato.
  • Volkan Santorini White, una Wheat Beer prodotta a bassa fermentazione con malto di orzo e frumento, di colore biondo chiaro, corpo leggero, gusto agrumato.

La Santorini Brewing Company è situata, invece, nel villaggio di Mesa Gonia.

Le sue birre sono immediatamente riconoscibili perché in etichetta riportano il simpatico profilo di un asinello, uno dei simboli dell’isola.

La più bevuta delle sue birre è la Yellow Donkey, una Lager, bionda dorata, prodotta con un mix di quattro luppoli che provengono da Stiria, Slovenia, Cascade dall’Oregon e e Motueka dalla Nuova Zelanda, di corpo leggero, gusto amaro aromatico.

Ma la gamma prosegue con:

  • Red Donkey, una Lagered Ale, di colore ambrato, prodotta con un mix di luppoli che provengono da Stiria, dalla Slovenia, da Washington e dalla Nuova Zelanda, corpo robusto, gusto fruttato, speziato, floreale.
  • White Donkey, una Hefe Weiss di carattere esotico, prodotta con mix di malto d’orzo e frumento, con luppoli austriaci e australiani, colore oro paglierino, corpo leggero, gusto agrumato con amaro percettibile.
  • Crazy Donkey, una IPA, prodotta con una buona dose di luppoli di Cascade dell’Oregon e Nelson Sauvin dalla Nuova Zelanda, di corpo medio, gusto amaro aromatico, prodotta in quantità limitata.
  • Slow Donkey, una Fruit&Spicy Beer prodotta in piccole quantità solo due volte l’anno, viene maturata per 6 mesi in botti che hanno contenuto Assirtyco, un vino locale, che arriva a 9,2° e ricorda il Vinsanto. Si può bere solo presso il birrificio.

Le mie preferite? La Volkan Santorini Black e la Crazy Donkey.

Pubblicato by dammiunabirra.it

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