Adieu vin, bonjour bière: la Francia scopre il fascino del luppolo”

Adieu vin, bonjour bière: la Francia scopre il fascino del luppolo”
  • la birra ha superato il vino nei consumi domestici
  • giovani under 35 hanno aumentato il consumo di birra
  • ben 2.500 le micro-brasserie in Francia

Chi l’avrebbe mai detto? La patria del vino, la terra dello Champagne, il paese dove persino il Presidente della Repubblica Emmanuel Macron si vanta di bere due calici al giorno, sta vivendo una rivoluzione culturale che ha del clamoroso: la birra ha superato il vino nei consumi domestici!

adieu vin,bonjour biere la Francia preferisce la birra
La Francia scopre il fascino del luppolo

È come se la Torre Eiffel decidesse improvvisamente di indossare un cappello bavarese.

I dati sono impietosi: mentre nel 1963 ogni francese beveva in media 120 litri di vino all’anno (praticamente una piccola cantina personale!), oggi il consumo è precipitato a meno di 40 litri. Un crollo vertiginoso del 66% che fa tremare i vigneti d’Oltralpe.

Ma la vera sorpresa arriva dai giovani under 35, che hanno aumentato il consumo di birra del 47%!

È come se una nuova generazione di francesi avesse scoperto improvvisamente che esiste un mondo oltre lo Châteauneuf-du-Pape. E non è un caso che la Francia si sia trasformata nel paese europeo con il maggior numero di micro-brasserie: ben 2.500!

Una micro-brasserie alsaziana nel cuore dell’abbazia di Notre-Dame du Val-Dieu.

Chi l’avrebbe mai immaginato nella terra dei sommelier?

Persino durante le festività di Capodanno – momento sacro dello Champagne – le vendite di vino hanno registrato un calo. È come se i francesi avessero deciso di brindare al nuovo anno con una pinta invece che con una flûte! Incredibile!: la Francia sta cambiando, e lo fa a colpi di luppolo.

A dire il vero, la birra non mai stata totalmente straniera in Francia.

L’Alsazia, regione di confine che nei secoli ha oscillato tra cultura francese e tedesca, vanta una tradizione birraia secolare. Qui, tra le pittoresche cittadine di Strasburgo e Colmar, la birra è sempre stata protagonista, con storici birrifici come Kronenbourg che hanno fatto scuola.

Pubblicità d’epoca di alcuni birrifici alsaziani

Ma ora questa cultura della birra, tradizionalmente confinata al nord-est del paese, sta conquistando l’intera nazione.

Chi lo sa? Forse un giorno vedremo i Café parigini trasformarsi in Bierstube e i sommeliers convertirsi in esperti di IPA. Mon Dieu, che rivoluzione!

E come se non bastasse, il settore vinicolo francese deve fare i conti anche con un mercato globale sempre più incerto. La Cina, che negli ultimi anni era diventata uno dei maggiori importatori di vini pregiati francesi, sta mostrando segnali di rallentamento nei consumi, con un calo delle importazioni che preoccupa i produttori d’Oltralpe.

Dall’altra parte dell’oceano, le tensioni commerciali e la minaccia di nuovi dazi doganali nel mercato statunitense gettano ulteriori ombre sul futuro delle esportazioni. Un scenario che rende ancora più amara la pillola per i viticoltori francesi, già alle prese con questa incredibile “rivoluzione della birra” in patria. La Francia del vino sta vivendo davvero un momento di profonda trasformazione, stretta tra cambiamenti culturali interni e sfide commerciali globali.

Pubblicato da Dammiunabirra.it

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