Addio IPA? Negli USA i beer geek stanno scoprendo le “Real Lager”
Sono le “Real Lager” la nuova frontiera delle craft beer americane?
Il panorama birrario craft americano sta vivendo un periodo di difficoltà e una trasformazione significativa.
Mentre l’era delle IPA (India Pale Ale) mostra i primi segni di rallentamento, una nuova tendenza sta emergendo nel mercato statunitense: le “real lager”, un fenomeno che sta ridefinendo le preferenze degli appassionati.
Il termine “real lager”, ispirato al concetto britannico di “real ale”, sta guadagnando terreno nel lessico dei birrai e dei beer enthusiast.
Questa definizione, sebbene tecnicamente imprecisa, vorrebbe distinguere le birre lager di stampo tradizionale da quelle di gusto internazionale standardizzato. La caratteristica distintiva di queste birre è la predominanza del malto nel profilo gustativo, che offre una complessità aromatica spesso assente nelle birre lager di grande popolarità.
Le “real lager” si distinguono anche dalle American Lager che sono birre leggere, di corpo medio, di elevata frizzantezza con un indice di amaro appena percettibile.
Il movimento verso le “real lager” segna un cambiamento nei gusti degli appassionati, sempre più interessati a riscoprire le radici storiche della birra. In particolare, c’è una crescente attenzione verso le tradizioni birrarie tedesche e ceche, custodi di secolari metodi di produzione e stili distintivi.
Questo fenomeno potrebbe segnare un punto di svolta. Dopo anni di dominio delle IPA, caratterizzate da profili luppolati aggressivi, i consumatori sembrano orientarsi verso birre più bilanciate e tradizionali. Le “real lager” offrono un’alternativa che combina complessità gustativa e bevibilità, caratteristiche che le rendono particolarmente attraenti per un pubblico alla ricerca di qualità e autenticità.
L’impatto di questa tendenza si riflette anche nel modo in cui i birrifici craft americani approcciano la produzione. Sempre più birrifici stanno investendo in attrezzature specifiche per la produzione di lager di qualità, un processo che richiede tempi di fermentazione più lunghi e controlli di temperatura più precisi rispetto alle birre di alta fermentazione.
Il successo delle “real lager” può rappresentare una sfida al paradigma dominante nel settore craft americano. Se fino a poco tempo fa il mercato premiava principalmente l’innovazione e la sperimentazione estrema, oggi c’è un nuovo apprezzamento per la maestria tecnica necessaria a produrre lager tradizionali di alta qualità.
Questo ritorno alle origini non è solo una questione di gusto, ma riflette anche un cambiamento culturale più profondo. I consumatori mostrano un crescente interesse per la storia e l’autenticità dei prodotti che consumano, cercando connessioni con tradizioni birrarie centenarie. Le lager tedesche e ceche, con il loro patrimonio di tecniche di produzione affinate nel tempo, rappresentano un punto di riferimento ideale per questo nuovo approccio al consumo di birra.
Il fenomeno delle “real lager” sta anche influenzando il modo in cui i locali specializzati presentano e servono la birra. Si nota una maggiore attenzione alla temperatura di servizio, alla scelta dei bicchieri appropriati e alla corretta spillatura, elementi fondamentali per apprezzare appieno le sfumature di queste birre.
La transizione verso le “real lager”, potrebbe segnare un momento di maturità. Non si tratta di un semplice cambio di tendenza, ma di una rivalutazione dei fondamenti stessi della cultura birraria. Mentre le IPA continueranno certamente a mantenere una presenza significativa nel mercato, l’ascesa delle birre lager tradizionali suggerisce un futuro in cui la qualità tecnica saranno sempre più apprezzate dai consumatori americani.
Questo cambiamento potrebbe avere implicazioni durature per l’intero settore, influenzando non solo le scelte produttive dei birrifici ma anche l’educazione dei consumatori e l’evoluzione del gusto collettivo verso profili più sottili e complessi.
La riscoperta delle “real lager” rappresenta quindi non solo un ritorno alle origini, ma anche un passo avanti nella maturazione del mercato birrario americano.
Pubblicato da Dammiunabirra.it