Bock: una Birra che ti da la Carica!
La Bock è una birra di origine antica e dalle mille sfaccettature.
Già nel Medioevo la città di Einbeck, sita nel nord della Germania, era molto conosciuta per la fiorente produzione di birra che, grazie all’appartenenza alla Lega Anseatica, era commercializzata anche fino ai Paesi Baltici e alla Russia.
Era una birra scura, corposa e di elevata gradazione alcolica, particolarmente adatta ai climi freddi.
Queste caratteristiche conferivano alla birra una lunga conservazione, che le permetteva di affrontare il viaggio verso luoghi lontani.
Col tempo la birra di Einbeck si spinse sempre più a sud, sino a giungere nella placida e ricca Baviera, dove riscontrò immediatamente un grande successo.
Sarà stata la pronuncia impastata dall’alcol o uno scherzoso gioco di parole che la birra di Einbeck divenne la birra di “Ein bock”, che tradotto significa “la birra di un caprone”.
Fu così che il becco ne divenne l’emblema e da allora nacque il termine Bockbier per intendere questa tipologia.
Quando la Birra cambia la Storia
Incredibile da credere, ma uno dei suoi più famosi estimatori era, nientemeno, che Martin Lutero.
Si narra che quando venne convocato dalla Dieta di Worms (dal latino Dies: giorno e dal tedesco Tag: riunione) per ritrattare le sue nuove tesi, nei due giorni in cui argomentò le sue idee teologiche ne fece un gran consumo.
Invece di abiurare, Lutero difese la sua riforma del Cristianesimo, chissà magari aiutato proprio dalle doti corroboranti di una birra così corposa.
Quando si sposò con Katharina Von Bora, si stabilì nell’ex monastero di Wittemberg e la loro casa venne frequentata da numerosi studenti e famosi ospiti.
Le finanze della coppia non erano di certo floride così, mentre Lutero insegnava e predicava, Katharina allevava animali per il consumo della carne e aprì una piccola birreria per soddisfare il fabbisogno della famiglia e di tutto il corollario di persone che gravitavano attorno a loro.
Il termine Bock, riportato sull’etichetta nei Paesi di lingua tedesca, sta a indicare che si tratta di birre con gradazione alcolica elevata ed in qualche caso sono denominate Starkbier, cioè birre forti.
Nei Paesi di lingua inglese si usa denominarle Strong Beer o Strong Ale, quest’ultimo è usato anche in Belgio, mentre in Italia il termine equivale a Doppio Malto.
Le Bock vengono prodotte in diverse varietà: oltre alla tradizionale scura, la Bock Dunkel, possiamo trovare anche le Bock Hell, chiara e di color oro carico.
Proprietà Organolettiche
Le proprietà organolettiche
- Per le Dunkel colore ambrato molto scuro, intensa corposità, gusto tendente al dolce, con un deciso sentore di malti fortemente tostati e sensibili note di cioccolato.
- Per le Hell colore che passa dall’ambrato chiaro all’oro intenso, aroma meno maltato, più secco e leggermente speziato, con vibrazioni piccanti. Abbondante schiuma cremosa e consistente.
Il sapore più dolce deriva dal fatto che nella ricetta l’uso del luppolo è in quantità minima, perché la funzione di conservazione è delegata al maggior grado alcolico.
Le Bock sono prodotte a bassa fermentazione.
Anche alcune Weizen vengono prodotte in versione Bock, ma contrariamente a queste viene usato il metodo ad alta fermentazione: a differenza delle comuni Weizen, queste sono molto più impegnative da degustare.
Eisbock la Birra che viene dal Ghiaccio
Si inserisce in questa categoria la Eisbock, una specialità nata nel 1890 a Kulmbach.
Si racconta che un apprendista di una birreria dimenticò un barile pieno di Bock in un angolo del cortile all’aperto sotto una forte nevicata.
Quando venne ritrovato a fine inverno, con la fredda temperatura, parte della birra si era ghiacciata e il restante liquido scuro risultò piacevole al palato: in pratica era un estratto di birra Bock.
Sulla base di questa scoperta, venne messa in produzione questa specialità eseguendo lo stesso trattamento anomalo nato casualmente.
La Eisbock è una birra scura tendente al rosso rubino, molto corposa, di gusto deciso e ricco, quasi inesistente l’amaro del luppolo ed è particolarmente alcolica, ma ben bilanciata.
Questa è una birra assolutamente stagionale da consumarsi dal tardo autunno o all’inizio della primavera.
E le Doppelbock?
Attorno al 1850 nacque un nuovo sottogenere, la Doppelbock, di gradazione alcolica che spazia fra i 6 e i 7.5°, più corposa e di gusto più maltato.
Furono i frati dell’Ordine dei Minimi di San Francesco da Paola, in Baviera, ad avviarne la produzione e chiamarono la loro birra Salvator.
Questa birra era il loro “pane liquido”, perché trovarono in essa sostentamento nel berla durante i lunghi periodi di digiuno, nonostante le rigide regole monastiche imposte.
Attualmente è prodotta dalla Paulaner, famoso birrificio di Monaco di Baviera.
Altri mastri birrai produssero diverse varianti di Doppelbock e ispirandosi alla Salvator, utilizzarono la desinenza -ator sulle loro etichette.
Anche le attuali Doppelbock sono a bassa fermentazione, con schiuma, sapori e colori che si rifanno alle sorelle maggiori.
Una Bock anche per la Primavera!
Sebbene questa varietà sia prettamente invernale, troviamo un’eccezione alla regola: la Maibock, una birra chiara con tutte le caratteristiche delle Hell, prodotta per festeggiare il mese di Maggio.
In Baviera, da tempo immemore, in questo mese si erige il Maibaum, l’albero di Maggio, solitamente posizionato nella piazza principale del paese e decorato con i colori simbolo della regione, il bianco e l’azzurro.
Processioni di ragazze, coi capelli inghirlandati, portano fronde decorate di casa in casa per ottenere la benevolenza degli spiriti silvani, tipici della religione pagana germanica già esistente prima della colonizzazione da parte delle legioni romane.
Non c’è paese che non festeggi con sagre, buon cibo e fiumi di Maibock appositamente realizzata per queste feste.
Quindi quale Bock bere?
Personalmente fra queste varianti di birre mi piacciono questi abbinamenti:
- Le Bock Hell, ossia le chiare, per accompagnare formaggi, salumi o arrosti.
- Le Bock o Doppelbock in versione Dunkel con formaggi stagionati, da degustare con calma.
Un suggerimento finale: se avete l’occasione di trovare una Eisbock, non fatevela scappare!
Il suo gusto deciso, con sentori di malto, cioccolato e caramello è davvero intrigante.
Pubblicato da dammiunabirra.it
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