Fruit Beer un mondo affascinante da esplorare.

Fruit Beer un mondo affascinante da esplorare.

Fruit beer fra tradizione e nuove tendenze.

L’utilizzo della frutta nella produzione di birra sta vivendo una rinascita nel panorama brassicolo mondiale.

Sebbene non sia una pratica nuova, l’impiego della frutta per creare stili unici e sapori audaci sta guadagnando sempre più popolarità tra i birrai di tutto il mondo.

Questa tendenza rappresenta un’importante svolta nel mercato birrario attuale e offre nuove opportunità sia per i produttori che per gli amanti della birra.

Fra tradizione e sperimentazione, le birre alla frutta hanno una storia radicata nel mondo brassicolo di diverse nazioni.

Le Fruit Lambic e le acide Berliner Weisse tedesche, addolcite con sciroppi arotatizzati, sono esempi di come la frutta sia stata utilizzata fin dai tempi antichi per conferire alla birra nuovi aromi e sapori.

Queste tradizioni sono state mantenute e trasmesse nel corso dei secoli, ma negli ultimi tempi si è assistito a un rinnovato interesse per l’utilizzo della frutta.

Ciò che rende la tendenza attuale delle birre alla frutta così interessante è proprio la combinazione di tradizione e sperimentazione.

I birrai stanno esplorando nuove varietà di frutta, sperimentando combinazioni insolite e cercando di creare stili unici di birra.

Questa fusione tra antichi metodi di produzione e nuove tecniche sta ampliando il concetto di birra, aprendo la strada a una vasta gamma di gusti e aromi.

L’esplosione della creatività birraria negli Stati Uniti

Negli Stati Uniti, dove il mondo brassicolo è noto per la sua creatività e spirito pionieristico,

i birrifici craft stanno guidando l’innovazione nel settore, spingendo al limite l’uso della frutta per creare birre straordinarie.

Questi birrai sono sempre alla ricerca di nuovi modi per sorprendere i consumatori e offrire esperienze di degustazione uniche.

Fruit Beer dell'americana Founders Brewing.
Le fruit beer americane Mas Agave di Founders Brewing da sinistra:
Màs Agave Lime 10%, una Gose prodotta con sale marino, agave, lime e maturata in botti di tequila; la Màs Agave Clasic Prikly Pear 9,7%, una Imperial Gose prodotta con agave, sale marino, invecchiata in botti di tequila con l’aggiunta di estratto di fico d’India; la Màs Agave Clasica Grapefruit 9,7%, una Imperial Gose, prodotta con agave, pompelmo e sale marino, invecchiata in botti di tequila.

Secondo la Brewers Association, le birre alla frutta hanno registrato una crescita dell’8% nel 2022 rispetto all’anno precedente negli Stati Uniti.

Fruit Beer di Awery Brewing

Pear of Peaches, una Imperial Hazy India Pale Ale dell’americana Avery Brewing. Il profilo aromatico di questa double IPA è dominato da un fruttato molto intenso, grazie all’utilizzo di pere e pesche. Non eccessivamente amara, fa dimenticare la sua gradazione alcolica di 9 %.

Questo dato evidenzia l’impatto significativo di queste birre sul mercato, che non può essere ignorato.

La crescita delle birre alla frutta offre opportunità sia per i produttori che per gli appassionati di birra.

Fruit Beer, le originali birre di Oskar Blues
Prodotte dal birrificio americano Oskar Blues: Rose for Daze 6% dove i sentori del luppolo si fondono con le note di fico d’india e di ibisco e la Thick Haze 7% una IPA non filtrata al gusto di melone e mango.  

In Europa, ad esempio, il Belgio continua ad essere un importante punto di riferimento per le birre alla frutta, grazie alla sua tradizione secolare nella produzione di Lambic, birre fermentate spontaneamente con l’aggiunta di frutta fresca o matura.

I birrifici belgi producono varietà che sono delle vere icone nel mondo delle fruit beer.

Fruit Beer, le iconiche birre di Lindemans
Tre specialità tradizionali belghe del birrificio Lindemans, che fermenta il suo lambic secondo il metodo di fermentazione spontanea, e lo utilizza come base per tutte le birre di frutta.
La Apple 3,5%, la Framboise 2,5% e la Kriek 3,5%.
Fruit Beer l'innovativa Lambicus al pepe nero.
Dal birrificio belga Timmermans Lambicus Kriek Black Pepper 4,5% Un mix di lambic tradizionale invecchiato in botte, con ciliegie e un tocco di pepe nero…

La crescita delle birra alla frutta è stata osservata anche in diversi paesi europei di grande tradizione birraria quali la Germania e l’Austria, che le hanno affiancate alle tipologie tradizionali.

Fruit Beer le viennesi di Ottakringer
Le viennesi del birrificio Ottakringer: la Mango Radler 2% una Helles con mango, la Citrus 2.1% una Lager con un mix di agrumi e la e la Mizi Radler, un’analcolica con limone e menta.

Nuove combinazioni di sapori e aromi stanno quindi emergendo in tutto il mondo.

Le varietà di frutta più comuni utilizzate includono ciliegie, pesche, frutti di bosco, ma i birrifici craft stanno incrementando l’uso di frutta esotica come la maracuja, l’ananas e il mango, creando birre tropicali che richiamano il clima e le sensazioni dei luoghi in cui questi frutti sono diffusi.

Fruit Beer le audaci specialità di Dubuisson

 
 
Due specialità belghe: Peche Mel’ Bush alla pesca e Fram Bush al lampone, entrambe di 8,5% prodotte dal birrificio Dubuisson.

Inoltre, c’è una crescente consapevolezza dell’importanza della provenienza delle materie prime, compresa la frutta utilizzata nella produzione di birra.

Alcuni birrifici si stanno impegnando a utilizzare frutta proveniente da agricoltura sostenibile e a stabilire rapporti diretti con i produttori locali.

Questo non solo garantisce la qualità degli ingredienti, ma contribuisce anche alla sostenibilità ambientale e al supporto delle comunità agricole locali.

La frutta non è solo un elemento di gusto nella birra, ma può anche influenzarne l’aspetto visivo.

Alcune birre alla frutta assumono tonalità vivaci e colorate grazie alla pigmentazione naturale della frutta stessa.

Questo aggiunge un elemento estetico che attira l’attenzione dei consumatori e li invita ad esplorare ulteriormente le diverse varietà disponibili.

Fruit Beer, le creazioni del birrificio Omer Vander Ghinste
Tre specialità del birrificio belga Omer Vander Ghinste:
Rosé Max 4.5% una birra di frumento con frutti rossi;
Kriek Max 3.5% di fermentazione spontanea, con succo naturale di ciliegia;
Rouge Max 8% un blend di birra ad alta fermentazione e lambic, impreziosita con succo di ciliegia.

La tendenza verso l’utilizzo della frutta nella birra ha anche portato all’evoluzione delle tecniche di produzione.

La birra alla frutta può essere realizzata in diversi modi.

Alcuni birrifici utilizzano frutta fresca durante il processo di fermentazione, mentre altri utilizzano estratti, purea, aromi o succhi di frutta, per ottenere il sapore desiderato.

I birrifici stanno sperimentando nuovi metodi per estrarre gli aromi e i sapori della frutta in modo da ottenere risultati più intensi e complessi.

Fruit Beer le IPA fruttate di The Flying Dutchman
Prodotte dal birrificio nomade The Flying Dutchman, ecco una IPA di 3.5% dorata dall’aroma esotico e dal fresco sapore di mango e una IPA di 5.5% brassata con aggiunta del frutto della passione e fiori di ibisco.

Alcuni utilizzano il processo analogo al “dry hopping” con frutta, quello utilizzato con l’aggiunta di luppolo durante la fermentazione, per accentuare gli aromi fruttati senza utilizzare zuccheri aggiunti.

In concomitanza con la crescente popolarità delle birre alla frutta, è nato anche un dibattito tra gli appassionati di birra e i puristi, che ritengono che l’aggiunta di frutta possa distorcere la definizione stessa di birra.

Tuttavia, molti esperti del settore sostengono che l’innovazione e la sperimentazione possono essere parte integrante dell’evoluzione della birra.

Fruit Beer le originali birre del birrificio inglese Tiny rebel.
Il dinamico birrificio craft inglese Tiny Rebel propone la Cali Pale 5%
una birra che gioca sui sapori di pino, con un tocco di mango e la Clwb Tropica 5.5% una IPA con ananas, mango, pesche e passion fruit.
Fruit Beer tre birre trendy
Tre intriganti fruit beer: la prima è la Pùca 3.5% prodotta dal birrificio craft irlandese The White Hag; un’ intrigante birra di colore rosato, a fermentazione mista, prodotta con lieviti “selvaggi”; per produrla viene usata la Púca Lemon standard come birra base a cui vengono aggiunti zenzero, ibisco, rosa canina, fragole, lamponi e sambuco.

La seconda è la Fruitee 9% del birrificio dell’Abbazia belga Val Dieu,
brassata con succo di amarena con frutti rossi, fragole e lamponi.


La terza è la Barbe Ruby 7.7% prodotta dal birrificio belga Verhaeghe Vichte, a fermentazione mista. Il gusto esprime note di mandorle e amarene.

Questa evoluzione di gusti fruttati, rappresenta una nuova frontiera nel panorama brassicolo e offre infinite opportunità per i produttori e gli amanti della birra di tutto il mondo, che possono esplorare gusti e aromi innovativi.

Fruit Beer, la Waterloo Red Cheryy del birrificio di Mont-St-Jean

Da Waterloo Brewery Mont-St-Jean ecco la Waterloo Red Cherry 8% una combinazione perfetta tra una birra ambrata e succo di ciliegia. Il lambic di base, viene brassato dal birrificio belga Timmermans.

 Anche in Italia, l’uso della frutta nella produzione di birra sta guadagnando sempre più popolarità.

I birrifici craft italiani si stanno distinguendo per la loro creatività nell’impiego della frutta, aggiungendo un tocco di originalità e sapore alle loro birre.

In particolare, la tradizione delle birre belghe, come le kriek, ha ispirato molti birrifici craft a utilizzare la frutta nella produzione di birre.

Fruit Beer, la Griotteke una specialità belga di Timmermans

Griotteke, una birra lambic fruttata, 7% prodotta dal birrificio belga Timmermans, il nome deriva da Griotte , tipo di ciliegia. Viene prodotta con le ciliege di Schaarbeek.

Birre alla frutta come le ciliegie o le pesche o con pompelmo, bergamotto, limone, melograno ecc. sono solo alcune delle varianti che si possono trovare sul mercato italiano.

Queste birre, il cui grado alcolico può spaziare dall’analcolica ai 9-10%vol, offrono esperienze di degustazione che possono essere molto articolate o fresche e vivaci.

Fruit Beer, la Mama Kriek del birrificio italiano Baladin

Mama Kriek 5.8% la fruit beer di Baladin. Pioniere nel mondo delle birre craft italiane, Teo Musso è stato il primo, nel 2005, a produrre una birra con le ciliegie griotte, tipiche della zona intorno a Piozzo.

In alcuni casi sposano bene con la cucina mediterranea e sono l’ideale per le calde giornate estive.

Alcuni birrifici stanno esplorando combinazioni di frutta che richiamano i sapori e gli ingredienti tipici della nostra cucina.

La frutta italiana di alta qualità, proveniente da agricoltori locali, garantisce la freschezza e la genuinità degli ingredienti.

In termini di tendenze di consumo, sempre più consumatori si stanno avvicinando a gusti nuovi ed emozionanti.

Le birre alla frutta offrono una gamma di sapori intriganti che attraggono sia i bevitori abituali che i neofiti.

In conclusione, il mercato italiano delle birre alla frutta sta scoprendo birre uniche e gustose, che si distinguono per la loro creatività.

Pubblicato da Dammiunabirra.it

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