Fruit Beer un mondo affascinante da esplorare.
Fruit beer fra tradizione e nuove tendenze.
L’utilizzo della frutta nella produzione di birra sta vivendo una rinascita nel panorama brassicolo mondiale.
Sebbene non sia una pratica nuova, l’impiego della frutta per creare stili unici e sapori audaci sta guadagnando sempre più popolarità tra i birrai di tutto il mondo.
Questa tendenza rappresenta un’importante svolta nel mercato birrario attuale e offre nuove opportunità sia per i produttori che per gli amanti della birra.
Fra tradizione e sperimentazione, le birre alla frutta hanno una storia radicata nel mondo brassicolo di diverse nazioni.
Le Fruit Lambic e le acide Berliner Weisse tedesche, addolcite con sciroppi arotatizzati, sono esempi di come la frutta sia stata utilizzata fin dai tempi antichi per conferire alla birra nuovi aromi e sapori.
Queste tradizioni sono state mantenute e trasmesse nel corso dei secoli, ma negli ultimi tempi si è assistito a un rinnovato interesse per l’utilizzo della frutta.
Ciò che rende la tendenza attuale delle birre alla frutta così interessante è proprio la combinazione di tradizione e sperimentazione.
I birrai stanno esplorando nuove varietà di frutta, sperimentando combinazioni insolite e cercando di creare stili unici di birra.
Questa fusione tra antichi metodi di produzione e nuove tecniche sta ampliando il concetto di birra, aprendo la strada a una vasta gamma di gusti e aromi.
L’esplosione della creatività birraria negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, dove il mondo brassicolo è noto per la sua creatività e spirito pionieristico,
i birrifici craft stanno guidando l’innovazione nel settore, spingendo al limite l’uso della frutta per creare birre straordinarie.
Questi birrai sono sempre alla ricerca di nuovi modi per sorprendere i consumatori e offrire esperienze di degustazione uniche.
Secondo la Brewers Association, le birre alla frutta hanno registrato una crescita dell’8% nel 2022 rispetto all’anno precedente negli Stati Uniti.
Pear of Peaches, una Imperial Hazy India Pale Ale dell’americana Avery Brewing. Il profilo aromatico di questa double IPA è dominato da un fruttato molto intenso, grazie all’utilizzo di pere e pesche. Non eccessivamente amara, fa dimenticare la sua gradazione alcolica di 9 %.
Questo dato evidenzia l’impatto significativo di queste birre sul mercato, che non può essere ignorato.
La crescita delle birre alla frutta offre opportunità sia per i produttori che per gli appassionati di birra.
In Europa, ad esempio, il Belgio continua ad essere un importante punto di riferimento per le birre alla frutta, grazie alla sua tradizione secolare nella produzione di Lambic, birre fermentate spontaneamente con l’aggiunta di frutta fresca o matura.
I birrifici belgi producono varietà che sono delle vere icone nel mondo delle fruit beer.
La crescita delle birra alla frutta è stata osservata anche in diversi paesi europei di grande tradizione birraria quali la Germania e l’Austria, che le hanno affiancate alle tipologie tradizionali.
Nuove combinazioni di sapori e aromi stanno quindi emergendo in tutto il mondo.
Le varietà di frutta più comuni utilizzate includono ciliegie, pesche, frutti di bosco, ma i birrifici craft stanno incrementando l’uso di frutta esotica come la maracuja, l’ananas e il mango, creando birre tropicali che richiamano il clima e le sensazioni dei luoghi in cui questi frutti sono diffusi.
Inoltre, c’è una crescente consapevolezza dell’importanza della provenienza delle materie prime, compresa la frutta utilizzata nella produzione di birra.
Alcuni birrifici si stanno impegnando a utilizzare frutta proveniente da agricoltura sostenibile e a stabilire rapporti diretti con i produttori locali.
Questo non solo garantisce la qualità degli ingredienti, ma contribuisce anche alla sostenibilità ambientale e al supporto delle comunità agricole locali.
La frutta non è solo un elemento di gusto nella birra, ma può anche influenzarne l’aspetto visivo.
Alcune birre alla frutta assumono tonalità vivaci e colorate grazie alla pigmentazione naturale della frutta stessa.
Questo aggiunge un elemento estetico che attira l’attenzione dei consumatori e li invita ad esplorare ulteriormente le diverse varietà disponibili.
La tendenza verso l’utilizzo della frutta nella birra ha anche portato all’evoluzione delle tecniche di produzione.
La birra alla frutta può essere realizzata in diversi modi.
Alcuni birrifici utilizzano frutta fresca durante il processo di fermentazione, mentre altri utilizzano estratti, purea, aromi o succhi di frutta, per ottenere il sapore desiderato.
I birrifici stanno sperimentando nuovi metodi per estrarre gli aromi e i sapori della frutta in modo da ottenere risultati più intensi e complessi.
Alcuni utilizzano il processo analogo al “dry hopping” con frutta, quello utilizzato con l’aggiunta di luppolo durante la fermentazione, per accentuare gli aromi fruttati senza utilizzare zuccheri aggiunti.
In concomitanza con la crescente popolarità delle birre alla frutta, è nato anche un dibattito tra gli appassionati di birra e i puristi, che ritengono che l’aggiunta di frutta possa distorcere la definizione stessa di birra.
Tuttavia, molti esperti del settore sostengono che l’innovazione e la sperimentazione possono essere parte integrante dell’evoluzione della birra.
Questa evoluzione di gusti fruttati, rappresenta una nuova frontiera nel panorama brassicolo e offre infinite opportunità per i produttori e gli amanti della birra di tutto il mondo, che possono esplorare gusti e aromi innovativi.
Da Waterloo Brewery Mont-St-Jean ecco la Waterloo Red Cherry 8% una combinazione perfetta tra una birra ambrata e succo di ciliegia. Il lambic di base, viene brassato dal birrificio belga Timmermans.
Anche in Italia, l’uso della frutta nella produzione di birra sta guadagnando sempre più popolarità.
I birrifici craft italiani si stanno distinguendo per la loro creatività nell’impiego della frutta, aggiungendo un tocco di originalità e sapore alle loro birre.
In particolare, la tradizione delle birre belghe, come le kriek, ha ispirato molti birrifici craft a utilizzare la frutta nella produzione di birre.
Griotteke, una birra lambic fruttata, 7% prodotta dal birrificio belga Timmermans, il nome deriva da Griotte , tipo di ciliegia. Viene prodotta con le ciliege di Schaarbeek.
Birre alla frutta come le ciliegie o le pesche o con pompelmo, bergamotto, limone, melograno ecc. sono solo alcune delle varianti che si possono trovare sul mercato italiano.
Queste birre, il cui grado alcolico può spaziare dall’analcolica ai 9-10%vol, offrono esperienze di degustazione che possono essere molto articolate o fresche e vivaci.
Mama Kriek 5.8% la fruit beer di Baladin. Pioniere nel mondo delle birre craft italiane, Teo Musso è stato il primo, nel 2005, a produrre una birra con le ciliegie griotte, tipiche della zona intorno a Piozzo.
In alcuni casi sposano bene con la cucina mediterranea e sono l’ideale per le calde giornate estive.
Alcuni birrifici stanno esplorando combinazioni di frutta che richiamano i sapori e gli ingredienti tipici della nostra cucina.
La frutta italiana di alta qualità, proveniente da agricoltori locali, garantisce la freschezza e la genuinità degli ingredienti.
In termini di tendenze di consumo, sempre più consumatori si stanno avvicinando a gusti nuovi ed emozionanti.
Le birre alla frutta offrono una gamma di sapori intriganti che attraggono sia i bevitori abituali che i neofiti.
In conclusione, il mercato italiano delle birre alla frutta sta scoprendo birre uniche e gustose, che si distinguono per la loro creatività.
Pubblicato da Dammiunabirra.it