Luppolo, la crisi mette a dura prova gli agricoltori in tutto il mondo.
Il surplus globale minaccia il settore della birra, con gli Stati Uniti in prima linea per una drastica riduzione della produzione di luppolo fresco nel 2024.
Il mondo della birra sta affrontando una crisi senza precedenti, poiché il surplus di luppolo si diffonde su scala mondiale, coinvolgendo varietà provenienti da ogni angolo del pianeta. Se in passato il problema sembrava confinato alle varietà americane, ora è chiaro che la situazione è diventata massiccia e richiede interventi immediati.
Negli Stati Uniti, epicentro di questa crisi, è già in atto un piano per ridurre la produzione di luppolo fresco, con una prevista diminuzione di 8.000-10.000 acri entro il 2024. Hops Growers of America
Questa mossa mira a spingere i birrifici a utilizzare luppolo invecchiato, una soluzione che potrebbe contribuire a mitigare il problema del surplus.
Tuttavia, la diminuzione dei prezzi del luppolo mette a rischio i birrifici che non riescono a rinegoziare i precedenti contratti esistenti.
I prezzi in caduta libera potrebbero addirittura portare alla chiusura di alcune attività nel settore.
Gli agricoltori sono preoccupati per le conseguenze finanziarie della crisi. I prezzi bassi del luppolo, derivanti dal surplus e l’impatto dell’inflazione sul costo della produzione, stanno mettendo a dura prova le loro finanze.
Questo fenomeno non è limitato agli Stati Uniti, ma ha un impatto su scala globale.
Mentre le varietà “brevettate” americane mantengono valutazioni più elevate, le varietà europee stanno vivendo un periodo difficile.
L’aumento del costo di produzione senza un corrispondente aumento dei prezzi sta mettendo in difficoltà anche gli agricoltori europei.
Tuttavia, la loro dimensione più ridotta, la diversificazione e il coinvolgimento diretto dei proprietari nelle operazioni quotidiane potrebbero permettere loro di resistere alle difficoltà più a lungo rispetto alle grandi fattorie americane.
Pubblicato da Dammiunabirra.it