Orval: la magia delle birre Trappiste dell’Abbazia di Notre Dame

Orval: la magia delle birre Trappiste dell’Abbazia di Notre Dame

Nella pittoresca regione storica della Gaume, nel cuore del Belgio, si erge uno dei gioielli dell’architettura cistercense: l’Abbazia di Notre-Dame d’Orval. Le birre trappiste di Orval sono distribuite in Italia da Interbrau

Fondata nell’anno Marzo del 1132, questa antica istituzione monastica continua a incantare i visitatori con la sua storia millenaria e la sua bellezza intramontabile.

L’Abbazia di Notre-Dame d’Orval ospita ancora oggi una comunità monastica, mantenendo così viva una tradizione che ha attraversato i secoli.

Tuttavia, ciò che rende questa abbazia veramente straordinaria è il suo patrimonio architettonico e culturale accessibile al pubblico.

Tra i punti salienti dell’abbazia cistercense si trovano una magnifica fontana, un rosone secolare e un suggestivo giardino di piante medicinali.

Questi luoghi offrono ai visitatori l’opportunità di immergersi nell’atmosfera mistica e serena che permea l’abbazia, mentre ammirano le tracce del passato che ancora si manifestano.

Un vero e proprio tuffo nella storia dell’abbazia è possibile visitando il museo, situato nell’edificio del XVIII secolo.

Qui, è possibile scoprire la ricca storia del monastero, le sue influenze culturali e spirituali, e i momenti di sfida che ha affrontato nel corso dei secoli.

Un capitolo significativo nella storia dell’abbazia fu la sua ricostruzione, avviata nel 1926, sulle fondamenta del monastero originale distrutto durante la Rivoluzione Francese. Questo atto di resilienza e perseveranza ha consentito all’abbazia di rinnovare la sua missione e il suo ruolo nella comunità locale.

I resti dell’antica abbazia.

Un altro tesoro di Notre-Dame d’Orval che non può passare inosservato è un edificio restaurato dell’antica abbazia, dedicato alla produzione della celebre birra di Orval che è fra quelle autorizzate a vestire il logo di Authentic Trappist Beer

La leggenda di Matilde di Canossa e di Orval

Matilde di Canossa, una figura storica dalle sfumature quasi fiabesche, ha giocato un ruolo di spicco nella politica dell’Europa feudale dell’anno Mille, essendo imparentata con le più illustri famiglie del periodo. Il suo castello di Canossa fu il palcoscenico di un famoso incontro tra l’imperatore Enrico VI e il papa Gregorio VII.

Tuttavia, il suo nome è legato non solo alla politica, ma anche al mondo della birra e all’antico monastero di Orval. La leggenda narra che, in cerca di pace interiore, la contessa Matilde si fosse ritirata presso i frati di Orval. Mentre era seduta presso la sorgente che riforniva il monastero, accidentalmente fece cadere il suo anello nuziale.

Il dolore della donna fu grande e così cominciò a pregare affinché potesse ritrovarlo. Incredibilmente, una trota emerse dalle acque, portandole in bocca l’anello perduto. Sorpresa e meravigliata, la contessa esclamò: “Questo luogo è veramente una Valle d’Oro!” Questa esclamazione, tradotta in francese come “Val d’or,” nel corso degli anni, diede il nome alla famosa birra conosciuta come “Or Val” o infine Orval.

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Orval: la leggenda di matilde di Canossa
Matilde di Canossa, una figura storica dalle sfumature quasi fiabesche

Questa birra, preparata con cura dai monaci trappisti, è famosa in tutto il mondo per il suo sapore unico e la sua tradizione..

Nel museo brassicolo, i visitatori possono immergersi nell’affascinante storia della produzione di questa bevanda, apprezzando le tecniche e le abilità tramandate di generazione in generazione.

Per coloro che desiderano portare a casa un assaggio autentico di Orval, lo shop dell’Abbazia offre l’opportunità di acquistare formaggi e birra prodotti direttamente nel monastero.

Il caseificio produce dal 1928 mentre il birrificio inizio a produrre qualche anno dopo, nel 1931.

Visitare l’abbazia è un’esperienza che affascina i sensi e il palato, rendendo la visita a Notre-Dame d’Orval un’esperienza indimenticabile.

Orval uno scorcio del museo
Museo di Orval: uno scorcio, dedicato alla fermentazione della birra.

In conclusione, Notre-Dame d’Orval rappresenta un’immersione nella storia, nella cultura e nella spiritualità del Belgio.

Ancora oggi abitata dai monaci, questa abbazia cistercense incarna la continuità di una tradizione millenaria.

Una visita a Notre-Dame d’Orval è un viaggio nel tempo che non delude mai, un incontro con la bellezza e la spiritualità che hanno resistito al passare dei secoli.

Degustiamo la birra di Orval

Orval: la birra prodotta dai monaci dell'abbazia
La birra Trappista di Orval

La birra trappista Orval incarna l’essenza della maestria brassicola belga, elevandosi a una raffinata Belgian Pale Ale con un contenuto alcolico del 6,2%. Questa birra è una vera e propria icona, celebrata in tutto il mondo per la sua straordinaria complessità.

La sua creazione inizia con l’utilizzo di malto chiaro e una selezione di luppoli pregiati, tra cui Hallertau, Styrian Goldings e Strisselspalt. Tuttavia, è il processo di dry hopping e l’impiego del lievito Brettanomyces Bruxellensis che portano questa birra in una dimensione di gusto senza paragoni.

La magia di Orval emerge attraverso tre fasi di fermentazione, con l’ultima svolta con cura in bottiglia, a una temperatura costante di 15°C, per un periodo di quattro settimane. Questo lungo processo di affinamento si riflette chiaramente nella sua complessità e ricchezza di sapore.

Alla vista, la Orval si presenta con un affascinante colore biondo, accompagnato da una schiuma bianca persistente che invita alla degustazione. Al naso, rivela un bouquet aromatico che cattura note di arancia e susine, con un tocco di spezie inebrianti.

In bocca, la birra svela la sua personalità unica, con il lievito che conferisce una base robusta, l’amaro del luppolo che gioca sul palato e le note fruttate che danzano con eleganza.

Ma ciò che distingue veramente Orval è la sua capacità di invecchiamento. Questa birra diventa ancora più affascinante con il tempo, sviluppando sfumature e complessità aggiuntive che la rendono una vera gemma tra le specialità birrarie.

Pubblicato da Dammiunabirra.it

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